un paese migliore, un paese normale

Questo è il commento di Manuela Mimosa Ravasio in risposta ad altri che segue la pubblicazione dell'articolo su #2eurox10leggi pubblicato su la27esimaOra de Il Corriere della Sera, qui il link. Vi invitiamo a seguire il dibattito e commentare.

Personalmente la cosa che mi rattrista maggiormente leggendo alcuni di questi commenti è la constatazione di essere, ancora, in un Paese ben lontano dalla normalità. Ringrazio Rosi Mascia per tutti i dati, anche se sicuramente i fedeli lettori del Corriere della Sera  avranno avuto occasione in questi mesi, se non in questi anni, di leggere in tanti e dotti articoli, quanto e come la partecipazione attiva delle donne nei lavori e nelle istituzioni vada di pari passo con il livello di competitività e persino di democrazia, di un Paese. Un Paese che mortifica le donne nel loro talento e intelligenza, un Paese che nega loro una pari dignità nella rappresentazione e nelle funzioni, è un Paese destinato a restare indietro. È un paese peggiore. E non solo per le donne, ma anche per gli uomini. Leggere le 10 leggi come ad esclusivo vantaggio del genere femminile è quindi un abbaglio clamoroso. Com’è un abbaglio clamoroso concepire la politica delle donne come una politica a metà, o di parte. Le 10 leggi vogliono essere solo l’occasione di fare una politica per tutti, ma da un altro punto di vista. Quel punto di vista che, come diceva Giulia Bongiorno mesi fa, potrebbe riconquistare la fiducia della gente comune. Quel punto di vista, quel genere di competenza che in Italia manca da troppo tempo. È pur vero che, come dice qualcuno, le quote rose sono in un certo senso una forzatura. Ma dovremmo interrogarci sul perché, Paesi con un’alta qualità di welfare come i Paesi Nordici, hanno deciso comunque di introdurle per garantire un’equa presenza delle donne nei luoghi dove si decide. Perché, e lo ripeto, l’assenza delle donne in quegli stessi luoghi è un problema anche per la qualità democratica del Paese. Io sono sicura che i lettori del Corriere della Sera hanno ben presente il tema. Che non è un tema per sole donne. Non è un tema che divide i sessi, ma li coinvolge per una nuova idea di società. Una società migliore per tutti e tutte, uomini e donne. Con le 10 leggi si è voluto dare un segno di concretezza. Cominciare dal basso con proposte/richieste che parlassero di realtà. Che cosa c’è di più coraggioso di dichiarare 10 desiderata chiari? Vi sembra davvero che la politica degli ultimi anni, destra o sinistra che sia, sia stata un inno alla chiarezza e alla trasparenza? E vorrei tranquillizzare chi ha paura di un vetero-femminismo di ritorno che non è questo il caso. Personalmente ho un certo fastidio per tutti gli “ismi” e alle 10 leggi partecipano, e stanno partecipando, anche uomini. Perché anche gli uomini sono stanchi di essere rappresentati come cavernicoli incapaci e soprattutto non desiderosi di condividere tutto con le loro compagne/compagni. A cominciare dalla cura dei figli e della famiglia. Pensate che bello, un Paese normale.

3 commenti:

  1. Ciao Manuela,
    ho seguito il dibattito e commentato.. Sinceramente a volte mi sono pure trattenuta perché certi commenti facevano davvero paura!!! Speriamo si riesca ad andare avanti e cambiare davvero la mentalità, oltre che le leggi, di questo Paese!
    Elena

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  2. Grazie Manuela,lo ridico anche qui. Non bisogna demordere. Siamo nel giusto. Andiamo avanti. Dobbiamo lavorare per un Paese migliore. E siamo le più forti. Dobbiamo solo rendercene conto. Tutte.

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  3. questo è un tema che unisce :
    -chi ha lottato in passato
    -chi lotta nel presente e nel quotidiano
    -chi dovrà lottare domani
    e per chi come me ha lottato,..perso ma non si è mai arresa.Andare avanti e lottare oggi,affinchè domani possa essere..un paese migliore per donne e uomini

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